
Comune, in provincia di Lucca, il cui capoluogo è situato in una conca delle Alpi Apuane, a 50 metri d’altitudine, alla confluenza dei torrenti Serra e Vezza che formano il fiume Versilia. Il territorio comunale si estende per circa 40 km2 , con una vasta gamma di situazioni ambientali, che vanno dalla Piana quercetana, confinante verso il mare con Forte dei Marmi, ai paesi e alle cave delle Apuane.
Il capoluogo Seravezza conserva notevoli monumenti, fra cui il duomo del secc. XVI-XVII (dedicato ai santi Lorenzo e Barbara), ornato da pregevoli marmi locali (interessanti arredi sacri); il Palazzo Mediceo, costruito dall’Ammannati nel 1555, con cortile di elegante architettura; l’Oratorio della Misericordia.
Punto di riferimento nella zona di estrazione e lavorazione di un marmo pregiato, del tipo statuario con venature verdi (piastriccia) o del tipo brecciato con vene violacee (paonazzetto), fino ai primi decenni del 900 è stato anche un importantissimo centro commerciale, sia per l’attività marmifera sia per quella metalmeccanica.
Di notevole valore artistico è la Pieve di S. Martino, con facciata rinascimentale, che sovrasta il capoluogo dal colle della Cappella.
Attualmente frequentata da moltissimi artisti stranieri, Seravezza è centro di turismo estivo. E’ anche sede della direzione del Parco delle Apuane.
Sulle origini del toponimo vi sono stati vari studi, con discussioni più o meno colte, tese a stabilire se sia di origine longobarda, latina o addirittura etrusca. C’è abbastanza accordo nel ritenere che tutto sia partito da Sala Vatitia, o Sala Vetia, che vorrebbe dire Sala Vecchia o Borgo Vecchio; quindi si tende a privilegiare l’origine longobarda, considerando che Sala ha quell’origine (vocabolo che identifica una fattoria circondata da un borgo che a sua volta si trova al centro di raggruppamenti di proprietà terriere).
E’ però interessante notare che in certi libri, del XIII secolo, Seravezza viene chiamata con modi diversi: Saraveca, Saravethia e Saravecchia. Di certo pare ci sia solo il fatto che il nome attuale non deriva dall’unione di quelli dei torrenti Serra e Vezza che vi si incontrano; ma, al contrario, sono gli stessi due corsi d’acqua che hanno preso il nome dalla località in cui si uniscono.
La storia di Seravezza comincia fin dal 170 d.C. con la colonizzazione da parte dei Romani, e, attraverso passaggi d’ogni tipo di denominazione, (liguri-apuani, pisani, lucchesi, genovesi ecc.) si stabilizza nel dominio dello Stato Fiorentino nel 1513; così la località diventa la residenza estiva preferita dai Medici. Sono da ricordare le saltuarie visite che vi ha fatto Michelangelo, per il marmo del Monte Altissimo, durante gli otto mesi in cui ha abitato in quel di Carrara per gli stessi motivi di studio e ricerca di materiale per i suoi lavori.